INDICAZIONI TECNICHE PER L’ESECUZIONE DELLE DIAGNOSI ENERGETICHE
L’effettuazione delle diagnosi energetiche su edifici pubblici secondo il Decreto 22 dicembre 2006
Tali diagnosi energetiche dovranno indicativamente articolarsi nelle seguenti fasi:
a) analisi dell’involucro edilizio;
b) analisi degli impianti termici e elettrici;
c) piano di intervento.
a) Analisi dell’involucro edilizio.
Per ciascun edificio devono essere individuati almeno i seguenti parametri:
a) le caratteristiche generali dell’involucro (anno di costruzione, forma e orientamento delle superfici, relazione con altri edifici o elementi urbani, etc.;
b) le caratteristiche geometriche e termofisiche dell’involucro edilizio in ogni sua parte;
c) il coefficiente di dispersione volumica globale relativo alla trasmissione di calore attraverso l’involucro;
d) il fabbisogno di energia utile, cioe’ la quantita’ di calore stagionale necessaria per mantenere l’edificio alla temperatura interna di riferimento nelle diverse stagioni.
Tali parametri, confrontati con i valori limite previsti dalla legge, con i consumi reali registrati, e suddivisi per classi (tramite aggregazioni tra gli edifici assimilabili, ad esempio per destinazione d’uso, epoca di costruzione, tipologia costruttiva) costituiranno gli indici della qualita’ energetica degli involucri.
L’analisi degli indici consentira’ di formulare, con diversi livelli di priorita’, idonee strategie d’intervento per la gestione e la riqualificazione degli edifici.
b) Analisi degli impianti termici ed elettrici.
Per ciascun edificio dovranno essere individuati:
a) il rendimento globale stagionale del sistema impiantistico e la stima del fabbisogno di energia primaria necessaria per alimentare l’impianto di riscaldamento e di condizionamento estivo;
b) le tipologie di apparecchiature per i fabbisogni termici dell’edificio, l’analisi del funzionamento reale della apparecchiature ed il grado di anzianita’ delle stesse, le modalita’, la frequenza e la tipologia d’uso in funzione dei fabbisogni;
c) l’evoluzione dei consumi energetici almeno negli ultimi cinque anni.
I dati di consumo elettrico e termico raccolti dovranno essere trasformati in indicatori di consumo specifico (al m3 e/o al m2), facendo riferimento ai dati della geometria dell’dificio.
I dati di potenza e consumo specifico devono essere elaborati e analizzati con confronti incrociati al fine di:
a) verificare se la potenza impegnata da contratto sia commisurata alle esigenze o sussiste un sovradimensionamento;
b) verificare se la potenza impegnata e’ commisurata ai consumi elettrici dell’edificio e alle potenze di targa degli apparecchi utilizzatori;
c) verificare, per ogni edificio, le differenze dei consumi durante l’anno (su base mensile), individuando alcune prime ipotesi di efficacia di interventi rivolti al risparmio, con particolare attenzione al riconoscimento e controllo dei consumi elettrici dovuti al raffrescamento estivo;
d) confrontare i consumi specifici annui (o mensili), per identificare anomalie di esercizio collegabili a inefficienze nella gestione o nei dei dispositivi;
e) confrontare, per ogni destinazione d’uso o tipologia, il consumo specifico dell’edificio con i consumi determinati sulla base di un modello standard (a partire dai dati di letteratura e dalla norma UNI che prescrive come calcolare i carichi interni delle diverse tipologie di edifici, tenuto anche conto del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192).
c) Analisi dei dati e piano energetico di risanamento.
La terza fase dell’azione di analisi prevede l’identificazione e la valutazione dei possibili interventi di risparmio realizzabili sull’edificio di cui sia stata eseguita la diagnosi energetica, cosi’ come indicato ai punti precedenti.
Gli interventi verranno individuati secondo un approccio energetico integrato che include:
a) interventi sull’involucro, quali isolamento, applicazione di tecniche avanzate di ombreggiamento, sostituzione infissi;
b) interventi sugli impianti (rifasamento elettrico, sostituzione di apparecchiature a bassa efficienza con apparecchiature ad alta efficienza, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili etc.);
c) misure di accompagnamento senza interventi sugli impianti e sull’involucro (azioni di sensibilizzazione e campagne interne di comunicazione per correggere o indirizzare gli utenti verso un uso corretto dei sistemi).
Le analisi effettuate dovranno proporre diverse soluzioni, che ottimizzino il rapporto costi/benefici mirando al massimo risparmio energetico e ambientale con i minori costi possibili di investimento, gestione e manutenzione. In ogni caso dovra’ essere effettuata una stima delle emissioni evitate dai possibili interventi.
Tra gli interventi possibili, verranno selezionati quelli che, in un’ottica di ottimizzazione del rapporto costo/beneficio, consentono di ottenere una riduzione della spesa e delle emissioni di gas serra connessi alla fornitura energetica, nonche’ un aumento del comfort termico, acustico e visivo negli edifici.
La programmazione degli interventi si basera’ sulle risorse rese disponibili a seguito del contenimento dei consumi energetici e su quelle eventualmente rese disponili dal soggetto titolare dell’edificio.
In attuazione di quanto previsto dalla direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia e al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, di attuazione della medesima direttiva, viene redatto e reso visibile al pubblico l’attestato di certificazione energetica dell’edificio.
A livello metodologico, ci si potra’ riferire altresi’, limitatamente alla climatizzazione invernale e alla preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari, alla raccomandazione R 03/3 del novembre 2003 e suoi aggiornamenti, emanata dal Comitato termotecnico italiano nonche’ ad altre procedure normalizzate.
Decreto 22 dicembre 2006 – (GU n. 2 del 3-1-2007)
Ministero dello Sviluppo Economico. Approvazione del programma di misure ed interventi su utenze energetiche pubbliche, ai sensi dell’articolo 13 del decreto del Ministro delle attivita’ produttive, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 20 luglio 2004.