Dall’inizio di quest’anno è possibile classificare l’efficienza dei motori elettrici in base ad una nuova normativa europea e con criteri che diventeranno progressivamente obbligatori
Enti internazionali e aziende hanno compreso che la riduzione delle emissioni nell’atmosfera non offre vantaggi solo all’ambiente in cui viviamo, ma permette anche alle aziende di ottenere sensibili risparmi economici. Un aspetto non indifferente, soprattutto in un momento in cui tutte le realtà produttive sono alla ricerca di soluzioni che consentano la riduzione dei costi. È dettata proprio da questa convergenza di interessi la norma Iec 60034-30:2008 che, varata a livello europeo lo scorso anno, dal 2009 prevede una nuova classificazione dell’efficienza dei motori elettrici.
In base ad un accordo siglato dai principali costruttori aderenti al Cemep (Comitato Europeo Costruttori Macchine Elettriche e Elettronica di Potenza), sinora i motori elettrici erano stati classificati secondo tre classi: Eff1, Eff2 ed Eff3, con il riconoscimento Eff1 utilizzato per identificare le soluzioni caratterizzate dalle migliori performance in base a quanto stabilito dalla norma En 60034-2:1996. L’adesione a questa normativa era però volontaria. Non erano quindi previste sanzioni per quanti proponessero soluzioni prive di una classe di identificazione o, ancor peggio, dichiarassero il falso. Una situazione alla quale pone rimedio proprio la Iec 60034-30:2008. Tale normativa, infatti, fissa precisi requisiti per i motori, con potenza compresa tra 0,75 e 375 kW, che saranno commercializzati nei prossimi anni. La nuova classificazione, inizialmente aggiunta all’esistente, identifica le classi di efficienza energetica con la sigla Ie, seguita da un numero crescente in funzione della maggiore efficienza.
Ad oggi sono stati definiti i criteri di classificazione Ie1, Ie2, Ie3 ed Ie4, dove il numero indica una migliore efficienza del motore preso in considerazione, ma nulla vieta che, grazie al progresso tecnologico, in futuro si potranno avere anche motori in classe Ie5 o superiori.
La norma CEI EN 60034-30 classifica i motori in tre livelli di efficienza energetica, che risultano essere:
- IE1 (efficienza standard): equiparabile al livello di efficienza Eff 2 della precedente normativa
- IE2 (efficienza alta): equiparabile al livello di efficienza Eff 1 della precedente normativa
- IE3 (efficienza premium)
Il Regolamento 640/2009 fissa la tempistica per la progressiva immissione sul mercato di motori ad alta efficienza (IE2 e IE3), con il contemporaneo divieto di immissione sul mercato di motori non efficienti:
- dal 16 giugno 2011 i motori devono avere almeno un livello di efficienza IE2;
- dal 1 gennaio 2015 i motori con una potenza nominale compresa tra 7,5 e 375 kW devono avere almeno efficienza IE3, oppure la IE2 con variatore di velocità;
- dal 1 gennaio 2017 vale la precedente condizione con estensione del range di potenza minimo fino a 0,75 kW.
Da un punto di vista squisitamente teorico, se tutti i motori elettrici installati nel nostro Continente fossero caratterizzati da un’elevata efficienza energetica (o almeno gestiti da moderni convertitori di frequenza), sarebbe possibile ridurre del 20-30% i consumi totali. Il che equivarrebbe, a livello europeo, ad un risparmio del 7% dell’elettricità attualmente impiegata, ovvero il consumo annuo dell’intera Svezia.