Legambiente propone un coefficiente moltiplicatore dei TEE per muovere interventi di riqualificazione edilizia e energetica nei complessi edilizi attraverso lo strumento delle Esco
Una nuova scheda da introdurre nel sistema dei titoli di efficienza energetica (TEE), basata sui valori derivanti dalla certificazione energetica delle abitazioni prima e dopo l’intervento, premierebbe la riqualificazione globale degli edifici condominiali. E’ questa la proposta presentata da Legambiente nell’ambito del convegno “Efficienza energetica in edilizia” organizzato a Roma dall’associazione ambientalista e da AzzeroCo2.
Con questa proposta per la riqualificazione energetica di complessi edilizi residenziali con almeno 5 alloggi attraverso l’utilizzo dei titoli di efficienza energetica e delle Esco, Legambiente pensa di poter portare una riduzione media del 50% dei consumi delle abitazioni, certificata dal salto di classe energetica.
PROTAGONISTE LE ESCO. Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche – operazioni di retrofit delle pareti e di sostituzione di materiali e impianti – saranno realizzati, nella proposta di Legambiente da Esco, in accordo con le imprese di costruzioni, che si impegnano a garantire il raggiungimento dei risultati di riduzione dei consumi energetici attraverso la certificazione energetica di tutti gli alloggi coinvolti.
FATTIBILITA’ INTERVENTO. Sulla base di una simulazione effettuata su edifici condominiali a Milano, Roma e Bari il rientro medio attraverso gli incentivi varia in un range del 31-36%, a cui aggiungere il vantaggio legato proprio al meccanismo delle ESCO e dunque alla possibilità di legare agli interventi dei contratti di gestione del riscaldamento condominiale, per il cofinanziamento degli interventi.
VANTAGGI. Gli inquilini beneficerebbero da subito di una riduzione in bolletta e del migliore comfort estivo e invernale che potrebbe arrivare fino al 50% entro un massimo di 11 anni per una cifra che varia tra gli 800 e i 1300 euro l’anno. Dai calcoli presentati l’intervento su 200mila alloggi all’anno (14mila condomini circa) metterebbe in moto investimenti per 3 miliardi di euro.
COSA SERVE PER REALIZZARE QUESTO SISTEMA? Per rendere fattibile questa proposta, in primo luogo, bisognerebbe introdurre nel sistema dei TEE una nuova scheda che, ai requisiti per i titoli dei singoli interventi già presenti, aggiunga un fattore di addizionalità, variabile tra 1 e 3,5/4 come moltiplicatore dei titoli emessi, legato ai risultati complessivi raggiunti di riduzione dei consumi energetici. In secondo luogo, bisognerebbe estendere e potenziare gli obiettivi nazionali annui di risparmio energetico previsti per i TEE fino al 2020 e aumentarli a 15 milioni di Mtep/anno (dall’attuale previsione di 7,6 al 2016).
La fattiblità degli interventi dipenderà però anche da altre condizioni:
– l’accesso al credito per coloro che si candidano a realizzare questo tipo di interventi (Esco, imprese delle costruzioni, inquilini). La garanzia di una riduzione certificata dei consumi energetici dovrebbe portare a creare uno specifico fondo per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, da finanziare con risorse europee statali e regionali, della Cassa depositi e prestiti. Per il finanziamento delle misure proposte si può in particolare ricorrere alle risorse comunitarie assegnate all’efficienza energetica nel nuovo quadro finanziario europeo 2014-2020, in particolare ai fondi strutturali e agli strumenti finanziari europei dedicati, come il fondo europeo per l’efficienza energetica, con il supporto anche della Banca europea degli investimenti e degli altri istituti finanziari europei. Come cofinanziamento nazionale si possono utilizzare gli introiti derivanti dalle aste previste dalla normativa ETS sullo scambio di emissioni.
– La semplificazione burocratica. Interventi di questo tipo presuppongono il consenso nei condomini e indicazioni chiare nei regolamenti edilizi comunali. Per aiutare questo tipo di prospettiva non solo sarebbe utile semplificare l’attuazione degli interventi, ma anche legarla a interventi di adeguamento statico, riqualificazione degli spazi comuni, possibile creazione di schermature solari e terrazzi, come sta avvenendo da tempo in Germania legando riqualificazione energetica e urbana.
[Fonte casaeclima]